Il ministro degli Esteri Antonio Tajani chiede con fermezza all’ambasciatore dell’Iran di cessare le esecuzioni capitali.
Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha incontrato l’ambasciatore iraniano Mohammad Reza Sabouri a Roma per chiedergli di mettere fine alle esecuzioni e alla repressione violenta delle proteste. L’Italia è indignata e preoccupata per tutto ciò che sta accadendo a Teheran contro le manifestanti, anche minorenni.
Pena di morte, linea di non ritorno
A margine dell’incontro alla Farnesina, Tajani afferma: “Ho chiesto con grande fermezza la sospensione delle condanne a morte, il blocco immediato delle esecuzioni, la sospensione della repressione violenta delle manifestazioni e ho chiesto anche che le autorità politiche aprano il dialogo con i manifestanti, ricordando che non è questione di ordine pubblico uccidere bambini di 12, 14 e 17 anni. L’ambasciatore ha detto che riferirà al suo governo”.
Ho convocato l'ambasciatore dell'Iran. Ho chiesto con grande fermezza di non procedere più alle esecuzioni capitali, di fermare la repressione violenta e dialogare con i manifestanti. Il governo italiano farà il possibile per garantire il rispetto dei diritti umani in Iran.
— Antonio Tajani (@Antonio_Tajani) December 28, 2022
Il ministro dichiara che togliersi il velo per partecipare ad una manifestazione non può portare alla pena di morte, precisando che “nessuno ha il diritto di uccidere”. “L’Italia e l’Europa sono impegnate a difendere i valori della libertà e della democrazia. Cerchiamo il dialogo e il confronto, ma non si possono superare linee rosse”, continua.
Se l’Iran accetterà la richiesta di libertà dell’Italia, potrebbe non essere necessario discutere a livello internazionale la possibilità di ulteriori sanzioni. “Chiediamo che non vengano massacrate donne perché si tolgono il velo, che ragazzi non vengano condannati a morte per aver partecipato a delle manifestazioni, e che le bambine non vengano uccise con violenza sessuale di massa, è una cosa inaccettabile e indegna”.
“Sul nucleare ci auguriamo che l’Iran scelga la via del confronto”, conclude il ministro degli Esteri.